lunedì 15 aprile 2024

E sarà sera

 Scende lento il disco oltre la dormiente

Impreziosendo d'oro il cielo intorno al monte
E sarà sera sui giusti e sui marrani
Su chi fatica e su chi si terge le mani
Su chi studia e con sacrificio si accultura
e su chi parla spesso solo per procura
Su chi intercede, spera e prega
e su chi pregiudica e se ne frega
Su chi è sicuro che possa esserci Pace
e su chi vuole guerra e allora tace.
( adb_m)



giovedì 14 marzo 2024

è già mattino

Scivola lenta nel suo il mantello la notte
li dove la muta civetta all'arancio negato
s'attarda curiosa al mutare del paesaggio
mentre il porfido affoga il luccichio nel fango.

Nel bagliore incerto del disco nascente
l'aurora la bacia e  gli toglie il suo manto
il tempo di un inchino all'alba briosa
e si fa spazio il mattino di questo giorno nuovo

battaglie

S'odono scoppi urla e lamenti
da oriente ad est, fin qui in occidente
giunge indistinta nell'eco, 
tra il rumore di ferraglia,
 il sussurro incessante d'assorte preghiere
E si spera la pace e si spara, pregando
 quel Dio degli eserciti 
che  non vuole battaglia




Un solitario mondo indistinto

Ultimo poeta
nelle sue mani il nulla.

Solchi di pensieri,
origami in accartocciati
lembi di vita.
Interminabili desideri come
toppe su orride vicende
affollano il pensiero.
Ricama attento
indescrivibili 
omissioni

Magici tramonti
orizzonti colorati
nicchie di solfeggi
dedali di parole.
Opere incompiute


Indifferente il mondo
nasconde dentro la quotidiana fatica
dabbenaggine infinita
Inoltrandosi, caparbiamente
sacrilega, negli anfratti 
taciti di ignoranti aneliti.
Ignominioso il vivere
nudi dell'arte viva
temendo di svelare
osmosi irraggiungibili.