Mi sono troppo spesso domandata per quale arcana sorte la mia Benevento così ricca di storia, tanto da essere annoverata tra le prime città stanziali della penisola italica e gremita da pregevoli manufatti, non viene neanche lontanamente sfiorata dai circuiti turistici, neanche da quelli dei cosiddetti percorsi della pellegrinatio cattolica, eppure i nostri Santi e Beati sono annoverati tra gli avvocati celesti più accreditati nel mondo cattolico.
La risposta non è facile, si potrebbe rispondere di getto, come spesso capita, "abbiamo poca ricettività" ma sappiamo che non è vero.
La tesi più accreditata dal popolo attribuisce il "recente" perdurare della mancanza di attrattiva turistica, nell'indolenza cittadina verso questa questione e se pure un poco di verità c'è in questa tesi, essa non è tuttavia la causa.
La causa principale è da ricercare nella mancanza di un piano turistico per la città di Benevento, unitamente alla mancanza assoluta di una visione politico economico industriale della Polis.
Analizzando il percorso storico, i manufatti di pregevole fattura, lo stato di conservazione degli stessi e mettendoli in comparazione con quello che è possibile visitare nelle "città d'arte", la città di Benevento ne uscirebbe a testa alta sia per la molteplicità dei percorsi storici sia su quelli artistici.
Se invece analizziamo i servizi che potrebbero essere messi a disposizione di un turismo importante la città rivela tutto d'un tratto la sua inadeguatezza:
Bagni pubblici solo presso i Bar
Zone di convoglio pullman turistici in zona stadio (periferia)
Numero di navette turistiche ZERO
Associazione ciceroni o enti preposti alle visite cittadine ZERO
Coordinamento turistico catering da asporto ZERO
Centri di intrattenimento e animazione turistica ZERO
Forse non sono bene aggiornata, ma la medaglia UNESCO, da sola non credo abbia incentivato alcun ente o associazione a smuovere le acque per attivare gli amministratori a rimuovere le cause che ci tagliano fuori dai percorsi turistici.
Un incremento del turismo progettato con oculatezza porterebbe alla città, lavoro per i giovani e per i meno giovani e allora perché ci siamo limitati a fare annunci megalomani come la necessità delle fontane scopiazzate e delle conseguenti strettoie e su un incremento turistico al solo proferire la parola UNESCO che dalle nostre parti continua ad essere solo una sigla messa sopra i manifesti?
Perché la cosiddetta " elite" continua a criticare e snobbare ogni iniziativa volta a promuovere la città? Perché si consente ai nostri rappresentanti (in ogni istituzione) di restare muti rispetto allo scippo dei collegamenti ferroviari e di quelli su gomma? Perchè l'ANAS lascia abbandonate a se stesse le nostre strade di collegamento con le altre provincie? Perché nemmeno la nostra università non riesce a produrre con spirito critico e propositivo percorsi che riescano a promuovere l'eccellenza della propria istituzione insieme a quella della città e del territorio provinciale?
E' davvero peccaminoso starsene inoperosi aspettando che piovano idee mentre la nostra principale fonte di reddito ( rappresentata dalle vestigia della nostra plurimillenaria storia, tra l'altro spesso discretamente tenute malgrado le soprintendenze), resta solo un fardello per il mantenimento dei luoghi per le amministrazioni.
Spero che si avvii seriamente un discorso di progettazione e organizzazione di un percorso che tiri fuori dalle pietre, occupazione e reddito per la nostra città e per la provincia intera.
Senza presunzione e ipocrisia, cercherò di scrivere gli accadimenti che scandiscono la vita dei singoli e quella dei popoli, cercando di commentarli insieme a chi avrà la cortesia e la voglia di farlo. Un ringraziamento quindi a quanti avranno la cortesia di partecipare con i loro commenti. Angela De Blasio
giovedì 27 aprile 2017
giovedì 13 aprile 2017
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