sabato 25 ottobre 2014

fratello venuto da lontano che ti aggrappasti alle mie sponde

Quale angolo del mondo abbandonasti
per raggiungere le mie sponde
lo sa solo Dio e ogni tuo fratello.

In quel tuo viaggio nel periglio
lo scoglio mio protesi e le radici
per cingerti i fianchi e non lasciarti all'onde.

Piango con te chi la speranza nuova
e l'anima rese all'onde tra l'ignoto le mie sponde
s'unisce il cuore d'ognuno a chi salvo li elemosinò.

Fratello venuto da lontano, ancora sconosciuto
nato il primo gennaio che tuo nome hai sigillato
Qui, il tempo di rifocillarti dai marosi hai in cuore.

'Ché dal mare nostrum all'alta Europa aneli
e ti incamminerai seguendo una speranza
che è la stessa dei frutti miei più acerbi.

Forgiato della consapevolezza del dolore
ti sei fatto adulto eppur fanciullo ancora
forse l'idea di un mondo giusto porti con te nel cuore.

Non so se e quanto bene, hai sparso
nel greve tuo cammino per giungere fin qui
dove il sole ti baciò in viso e la miseria lo bagnò.

Dove trovasti abbracci all'ora prima e panni caldi
e nella terza, il cielo chiuso e cento frontiere
d'insofferenza di chi ritiene il mondo proprietà privata.








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